Quello in cui si sceglie il vino da conservare nella propria casa o in cantina – così da aprirlo in occasione di brindisi speciali – è un momento molto importante, che non deve essere mai preso troppo alla leggera. Si passano in rassegna le varie bottiglie, analizzandone gusto e composizione in base a quelle che sono le preferenze e personali necessità.
Il vino imbottigliato ha appena iniziato il suo viaggio: la sua evoluzione prosegue all’interno del vetro, l’importante affinché questo processo si svolga senza intoppi è conservare le bottiglie nel modo corretto, tenendo conto di alcuni utili accorgimenti. Quanto dura il vino in una bottiglia chiusa? Un rosso di medio corpo, in genere, dovrà essere consumato entro 3-4 anni. Se però si tratta di un vino da invecchiamento, gli servirà più tempo per affinare le sue qualità (lo si potrà aprire e degustare anche una volta trascorsi 10-15 anni dalla vendemmia). Il vino bianco si consuma invece nel giro di un paio d’anni, poiché sapore e profumo difficilmente durano più a lungo.
Vediamo adesso alcuni consigli utili per conservare nel modo corretto le bottiglie in casa e in cantina, tenendo presente che per saperne di più sulle diverse etichette e tipologie di vini in commercio la cosa migliore da fare sarà consultare i portali degli specialisti come ad esempio Impetodivino.it.
Etichette in alto per monitorare l’invecchiamento
Per prima cosa sarà necessario riporre le bottiglie nei supporti con le etichette rivolte verso l’alto, in modo tale che siano semplici da consultare (l’anno resterà bene in vista). Si tratta di un trucco che consente di controllare la situazione della propria collezione per quanto riguarda il ciclo di vita delle bottiglie che la compongono e l’invecchiamento del vino. Come detto, un vino bianco dovrà essere consumato prima di un vino rosso della medesima annata e tra gli stessi rossi ci saranno bottiglie più ‘longeve’ rispetto ad altre.
Scegliendo il momento migliore per aprire le bottiglie si potrà gustare ogni vino al meglio del suo potenziale espressivo, in fatto sia di gusto che di profumo. Accompagnare primi piatti gourmet o secondi di carne sarà un piacere per le papille gustative. Una volta acquistate, le bottiglie dovrebbero rimanere sempre in posizione finché non arriva il momento di stapparle. Non vanno quindi sottoposte a stress, rumore e vibrazioni né spostate. Questo perché il fattore tempo è cruciale per invecchiamento e maturazione del vino: occorre fare in modo che personalità e carattere escano lentamente e indisturbati.
Bottiglie in posizione orizzontale o leggermente inclinata
Si devono riporre le bottiglie in posizione orizzontale oppure leggermente inclinata, così che il vino possa sempre bagnare il tappo di sughero. Questo resterà elastico e umido, ben aderente alla parte alta della bottiglia. L’aria in questo modo non potrà entrare e il vino non si ossiderà. Nel caso in cui si parli invece di una bottiglia con tappo sintetico, non ci sarà nessun problema. I vini da invecchiamento, infine, dovranno essere riportati in posizione verticale il giorno in cui si deciderà di consumarli (in questo modo si potrà far sì che la sedimentazione eventualmente presente finisca in basso). Il vino, peraltro, è anche un perfetto regalo per occasioni speciali.
E’ importante fare in modo che la temperatura nell’ambiente in cui viene conservato il vino resti sempre costante. Questo perché eventuali sbalzi finirebbero per alterare la qualità stessa dei liquidi, compromettendo il processo di maturazione. Nel caso in cui non si abbia a disposizione una cantina, la cosa migliore da fare sarà assicurarsi che la stanza deputata alla conservazione mantenga una temperatura interna tra i 10 e i 16 gradi. Per i vini rossi l’ideale è il range compreso tra i 12 e i 15 gradi, mentre per i bianchi si va dai 10 ai 12. Non è il caso di conservare il vino nel sottotetto oppure in una mansarda, visto che qui le variazioni di temperatura sono ricorrenti e tali da incidere in maniera negativa sulle condizioni delle bevande.
Umidità dell’ambiente, condizioni di buio e silenzio
L’ambiente di conservazione dovrà essere umido al punto giusto: troppa umidità rischia di favorire la comparsa delle muffe sui tappi, mentre una stanza troppo secca può facilitare l’ossidazione del vino. Il livello di umidità ideale da mantenere costante? Tra 60% e 80%.
Ricordate sempre che il vino ama il buio, questo perché altrimenti si possono innescare processi ossidativi in grado di alterare le condizioni delle bottiglie. Ok a una luce soffusa, ad ogni modo è sempre possibile anche la conservazione nelle scatole di vino o di cartone molto spesso. L’ambiente di conservazione deve inoltre essere correttamente aerato e non devono essere presenti odori molto forti (per esempio formaggi e salumi messi a stagionare). Il silenzio è un altro elemento di grande importanza.