Il tartufo è il re del bosco, e soprattutto con l’arrivo della stagione autunnale diventa anche il protagonista della tavola. Ecco perché vale la pena di conoscere i primi piatti più buoni che si possono preparare con questo ingrediente.

Cominciando da una proposta originale e diversa dal solito: le crepes al tartufo. I tartufi devono essere tagliati a lamelle sottili e poi lasciati nel burro fuso per alcuni minuti, in modo che possano prenderne il sapore.

La salsina così ottenuta va versata sulle crepes che a questo punto possono essere rivestite di formaggio grattugiato e poi cotte in forno per una decina di minuti a 180 gradi.

Dove trovare tartufi di qualità

Prima di andare alla scoperta degli altri primi piatti a base di tartufi, conviene sapere dove comprare la materia prima di qualità: ebbene, Tartufi La Spora è una delle migliori realtà a cui affidarsi per avere la certezza di trovare e portare in tavola tartufi freschi di stagione. Anche per cucinare un grande classico come i taglioni al tartufo. Stiamo parlando di uno dei piatti più legati alla tradizione, decisamente più invitante se la pasta all’uovo è fatta in casa, in modo che abbia una porosità ottimale.

I tagliolini, che in Piemonte si chiamano tajarin, devono essere cosparsi con le fettine di tartufo bianco solo all’ultimo momento, dopo essere stati mantecati con il formaggio.

I ravioli di cinghiale

Se quello dei tagliolini al tartufo è un sapore tutto sommato delicato, chi ha voglia di qualcosa di un po’ più strong può azzardare con dei ravioli di cinghiale accompagnati dal tartufo.

In questo caso il gusto forte della selvaggina speziata ben si abbina con quello del tartufo, per un primo tipicamente autunnale in cui a dominare sono i sapori del bosco. Se poi ai ravioli si aggiungono anche dei funghi, l’esplosione dei profumi è assicurata.

Pasta o risotto? Guida alla scelta

Non è detto che solo la pasta sia adatta per la realizzazione di un primo piatto con i tartufi: infatti, vale la pena di provare anche il risotto, pietanza consigliata soprattutto nelle fredde serate di inverno in cui si ha bisogno di riscaldarsi un po’.

Certo, qualcuno potrebbe temere che il formaggio usato per la mantecatura rischi di sovrastare il gusto e il profumo del tartufo, ma questo rischio non si corre se si utilizza una crema di parmigiano stagionato a 24 o 36 mesi.

Il tartufo può essere aggiunto a scaglie alla fine, ma una soluzione alternativa è quella che prevede di adoperare un burro aromatizzato, sia all’inizio per tostare il riso che alla fine per mantecarlo.

Un evergreen della tradizione umbra: la pasta alla norcina

Tra i tanti primi piatti tipici della tradizione umbra che si possono preparare con il tartufo, la pasta alla norcina ha la particolarità di poter essere declinata in due versioni: la prima prevede di utilizzare gli spaghetti, mentre la seconda contempla l’uso della pasta corta.

Gli spaghetti si accompagnano con le acciughe, l’aglio e, appunto, del tartufo nero; la pasta corta, invece, prevede la presenza di salsiccia, panna e tartufo.

La pasta ripiena

Lo abbiamo già visto con i ravioli al cinghiale: anche la pasta ripiena può essere utilizzata per dei primi piatti al sapor di tartufo davvero indimenticabili. Lo dimostrano i cappellacci ripieni con il formaggio emmental e il tartufo, conditi poi con una crema di cavolfiore lessato, frullato e pepato.

Ma un esempio davvero invitante è anche quello dei ravioli di baccalà serviti su una crema di ceci e ricoperti di scaglie di tartufo. Ecco, quindi, che un piatto che per molti aspetti proviene dalla tradizione contadina può essere nobilitato con un ingrediente speciale.

Infine, meritano di essere provati i maccheroni alla Rossini, con la pasta che viene farcita con un ripieno di tartufo, funghi, pomodori, prosciutto e champagne dopo essere stata lessata in un brodo con scorze di arancia amara e panna. Molto particolare, ma di sicuro da provare.

Come utilizzare i tartufi nei primi piatti

Che si tratti di riso, di pasta o di crepes, dunque, sono tanti i primi piatti che si prestano all’impiego del tartufo. A seconda delle preparazioni, l’ingrediente può essere usato a crudo, lasciato cadere sulla pietanza subito prima che la stessa venga servita, oppure essere cotto, venendo coinvolto direttamente nella preparazione. Tutto dipende dal risultato che si desidera ottenere, ma anche dal tipo di tartufo che si decide di utilizzare.