L’aria di un ambiente è definita secca quando il livello di umidità è inferiore al 40%.

Come abbiamo visto nel nostro precedente articolo su come deumidificare una stanza, la scarsa idratazione dell’aria è ricorrente nelle stagioni più fredde, quando le temperature si abbassano: da un lato infatti l’aria tende a perdere la sua capacità di trattenere l’acqua, dall’altro invece si riprende l’utilzzo dei sistemi di riscaldamento centralizzati, che sono in grado di seccare gradualmente l’aria, in particolar modo se non vi sono fonti di umidità per compensare e se la casa non è adeguatamente isolata.

Come capire se l’aria è secca in casa?

L’ambiente esterno rimane infatti la fonte principale di aria secca, e scambi anche involontari (ad esempio attraverso crepe o buchi nei muri) possono velocizzare lo scambio tra i due ambienti.

Non si tratta tuttavia di un semplice inconveniente di poca importanza, ma di una condizione che può incidere negativamente sullo stato dell’edificio ma soprattutto sulla salute di chi lo abita.

Respirare frequantemente aria troppo secca può portare gravi danni al sistema respiratorio, aggravando condizioni come asma, bronchite, sinusite e altri disturbi respiratori; l’aria troppo secca può anche causare epistassi, infiammazioni della gola e irritazioni oculari, in quanto essa tende a seccare l’occhio, rendendolo quindi vulnerabile a possibili agenti irritanti presenti nell’ambiente.

La qualità dell’aria ha inoltre un impatto anche sulla pelle: l’umidità troppo bassa dell’aria può seccare la pelle, portando a irritazione e inasprendo condizioni preesistenti, come acne e eczema.

Nonostante si tratti di una condizione pericolosa, spesso risulta difficile capire se l’aria di un locale è eccessivamente asciutta; tuttavia, è possibile riuscirci prestando attenzione ad alcuni segnali comuni.

Molti di essi vengono dal nostro stesso corpo, in quanto esso necessita di una determinata quantità di acqua per sopravvivere: proprio come non bere abbastanza, anche un’ambiente troppo povero di vapore acqueo può avere un impatto negativo sulla salute.

Pertanto tosse, sensazione di disidratazione, labbra e pelle secche e screpolate, problemi respiratori, brividi, secchezza alla gola sono tutti campanelli di allarme, se si presentano regolarmente e senza altre possibili motivazioni.

Altri segnali invece possono essere individuati nell’ambiente: l’eccessiva secchezza dell’aria ad esempio porta a un accumulo di energia elettrostatica, quindi prendere spesso la scossa – cosa in apparenza insignificante e trascurabile – può essere un segnale indicatore.

Bisogna fare attenzione anche ai danni ai pavimenti in legno, in quanto l’aria secca può seccarli, portando a crepe e deformazioni che ne possono anche compromettere la stabilità.

Anche i telai di porte e finestre in legno possono restringersi e deformarsi se esposti all’aria secca: una difficoltà ad aprire e chiudere porte e finestre di casa dunque può essere un altro segno rivelatore.

Infine, anche mobili, strumenti musicali, libri e sculture che siano interamente o parzialmente in legno possono riportare danni dovuti alla scarsa umidità dell’aria.

Altri effetti negativi possono essere riscontrati alle mura della stanza, anche se su di esse sono stati applicati prodotti o trattamenti speciali.

Quando l’umidità è troppo bassa, a lungo andare si potranno osservare crepe e bolle sulle pareti, carta da parati che tende a staccarsi o addirittura la creazione di uno spazio tra le pareti e il soffito.

Evitare interamente problemi riguardanti l’aria può essere davvero difficile, specie durante l’inverno.

Vale tuttavia la pena sforzarsi di risolvere il problema, visto come esso può influire dannosamente sulla tua casa e sulla tua salute.

Il primo passo è sicuramente quello di monitorare il livello di umidita della tua casa, per evitare che esso scenda eccessivamente: i valori accettabili di umidità sono quelli compresi tra il 30% e il 50%.

Alcuni metodi per umidificare una stanza

Lo strumento che ti permetterà di misurare l’umidità è l’igrometro, disponibile anche online e a prezzi accessibili.

Qualora esso rilevi un valore di umidità al di sotto della soglia accettabile, è possibile intervenire in modo semplice e veloce per aumentarne la quantità.

Uno dei metodi più comuni è sicuramente l’utilizzo di un umidificatore, che deve essere acquistato tenendo conto delle dimensioni della stanza in cui verrà usato; molti infatti sono progettati per essere usati in una sola stanza, e in questo caso è conveniente inserirlo in quella in cui si trascorre più tempo.

Nel caso non fosse possibile o non si volesse ricorrere a un umidificatore, è possibile ricorrere a altre semplici soluzioni:

  • posizionare delle piante nella stanza, spruzzandole con acqua almeno una volta ogni giorno;
  • lasciar bollire interamente dell’acqua su un piano cottura affinché rilasci umidità nell’ambiente;
  • lasciare aperta la porta del bagno mentre ci si fa la doccia;
  • lasciare ascuigare dei panni umidi oppure delle spugnette bagate nelle stanze

Bisogna però sottolineare che, mentre tutte queste soluzioni contribuiranno ad aggiungere umidità all’aria del locale, il problema non potrà mai risolversi definivamente finchè non verranno limitate le infiltrazioni esterne.

Pertanto, identificare e sigillare i punti in cui l’aria esterna riesce a infiltrarsi rappresenta il passo il più efficace per tenere sotto controllo i livelli di umidità in modo definitivo: anche lo stesso umidificatore, sebbene sia in grado di mantenere sotto controllo il problema, non rappresenta per nulla un rimedio a lungo termine.

Alcuni accorgimenti da avere

Inoltre, per usare un umidificatore in modo sicuro ed efficace, è necessario adottare alcuni accorgimenti:

Non aggiungere troppa umidità a una stanza.

Questa non dovrebbe mai essere superiore al 50%:oltre questa soglia c’è un alto rischio che possano svilupparsi muffe e batteri e che si inneschino condizioni respiratori come allergie e asma.

Per gestire il livello di umidità, come già accennato in precedenza, è sufficiente l’uso di un igrometro.

Azionare l’umidificatore solo in caso di reale bisogno.

Mantenerlo sempre acceso anche se non è necessario può portare a un livello di umidità pericolosamente alto, come detto nel punto precente.

Usare acqua distillata.

Essa infatti è il tipo di acqua più sicuro da utilizzare in quanto non contiene minerali, che possono risultare rischiosi qualora rilasciate nell’aria insieme all’acqua.

Mantenere la macchina pulita.

L’umidificatore dovrebbe essere pulito dopo ogni utilizzo in quanto se non pulite le macchine possono emettere elementi nocivi che andrebbero a causare problemi respiratori.

Per prevenire e rimuovere eventuali incrostazioni o muffe, è sufficiente pulire l’apparecchio ogni pochi giorni con una miscela di ecqua e aceto oppure acqua ossigenata, o con un detergente fornito dal produttore.

Un umidificatore particolarmente vecchio e che non è stato pulito tuttavia potrebbe contenere batteri nocivi o muffe troppo difficili per essere rimosse:.

Sostituire spesso l’acqua.

Anche l’acqua nel serbatoio dell’umidificatore deve essere sostituito ogni notte per evitare di utilizzare sempre la stessa acqua, che potrebbe diventare stagnante e sviluppare muschi, batteri o funghi.

Sostituire i filtri regolarmente.

Alcuni umidificatori hanno filtri o altre parti che devono essere controllate o sostituite regolarmente; in questi casi è bene procedere secondo le istruzioni fornite dal produttore.

Scegliere attentamente quale tipo di umidificatore più adatto.

Ne esistono infatti vari modelli con meccanismi di funzionamento diversi tra loro, e per questo adatti a esigenze diverse: pertanto, prima di acquistarne uno, assicurati di esserti informata sulle caratteristiche del modello e aver preso in considerazione le proprie esigenze.

Ad esempio, gli umidificatori a nebbia calda possono essere preferibili in quanto riscaldano l’acqua prima di rilasciarla, rendendo così l’aria più sicura, ma non dovrebbero mai essere utilizzati in presenza di bambini.

Questo tipo di umidificatore infatti può essere particolarmente pericoloso per i bambini, che potrebbero toccarlo accidentalmente e scottarsi.

Una scelta più sicura da adottare nella stanza di un bambino potrebbero essere invece gli umidificatori a nebbia fredda, nonostante essi potrebbero risultare più pericolosi in quanto potrebbero disperdere particelle pericolose che irritano i polmoni.

Per concludere quindi, l’aria secca è ua problematica seria e potenzialmente dannosa per la nostra salute e per le nostre case.

Tuttavia, se si dispone delle conoscenze e delle attrezzature adeguate, può essere prevenuta, monitorata ed eventualmente risolta in modo semplice.

In caso di necessità, altre informazioni su questo argomanto possono essere trovati nella Categoria Salute del sito.