I beneficiari del reddito di cittadinanza devono impegnarsi nei cosiddetti PUC, Progetti Utili alla Collettività. Ma cos’è con esattezza? Fin da quando è stata promossa tale indennità, tutti coloro che ne hanno diritto, per 8 ore alla settimana devono svolgere lavori socialmente utili.

Il Comune in cui risiedono i beneficiari del RdC, sono tenuti ad accordarsi con gli stessi, affinché possano svolgere i PUC anche con altri soggetti, le cui competenze professionali potrebbero accrescere la loro cultura sul lavoro e allo stesso tempo, creare nuove relazioni sociali.

I PUC non devono essere intesi in alcun modo come lavoro parasubordinato, autonomo o ancora subordinato. Questo perché i beneficiari del Reddito di Cittadinanza, aderiscono al Patto per l’Inclusione Sociale o Patto per il Lavoro.

I soggetti coinvolti nei PUC, sono gli enti e i comuni di appartenenza, che devono ritenersi in obbligo di far partecipare i soggetti del RdC ad attività strettamente connesse all’importanza sociale. Tali lavori saranno in aggiunta a quelli ordinari, e non sostitutivi.

I progetti possono riguardare sia quelli da potenziare che altri completamente nuovi, da cui si parte da zero. Quest’ultimi saranno individuati tramite delle esigenze ben specifiche della comunità.

Tra i settori di maggior coinvolgimento si identificano:

  • Ambito culturale;
  • Ambito sociale;
  • Ambito artistico;
  • Ambito ambientale;
  • Ambito formativo,
  • Tutela dei beni comuni.

Coloro che parteciperanno attivamente ai Progetti Utili alla Collettività, sono tenuti a svolgere l’attività (seppur vi sia prevista flessibilità), tra le 8 e massimo 16 ore ogni settimana.

L’obbligo da parte dei Comuni, è quello di scrivere in un apposito registro, le presenze ed eventuali assenze, dai beneficiari del Reddito di Cittadinanza e con la partecipazione ai PUC.

Quindi gli individui con tale sussidio, oltre alle attività socialmente utili, hanno l’onere di sostenere dei colloqui al fine di essere assunti. Si ricorda che oltre 3 negazioni, si perderà il diritto al Reddito di Cittadinanza.

Come sono strutturati i PUC

I PUC devono essere strutturati secondo una logica ben precisa. Nello specifico, le fasi saranno suddivise in 10 step essenziali:

  1. Titolo ed identificazione del progetto;
  2. Soggetto, servizio, attuatore e promotore;
  3. Data e luogo di inizio e di fine;
  4. Descrizione approfondita delle attività da svolgere;
  5. Numero di coloro che beneficiano del Reddito di Cittadinanza;
  6. Competenze e abilità richieste;
  7. Tempistiche e modalità a cui dovranno attenersi i partecipanti;
  8. Strumenti e materiali d’uso collettivo e personale;
  9. Spese da sostenere per lo svolgimento delle attività;
  10. Supervisore e responsabile del progetto.

Ci si può esentare dal PUC?

Seppur tutti i beneficiari del Reddito di Cittadinanza sono in obbligo di aderire ai PUC (Progetti Utili alla Collettività), vi sono delle eccezioni che consentirebbero di esentarsi da tale onere.

Nello specifico, ecco tutti coloro che potrebbero rinunciare senza obbligo:

  • Coloro che percepiscono un reddito da lavoro subordinato (oltre gli 8.145€ annui) o lavoratori autonomi (il cui reddito è superiore a 4.800€);
  • Studenti o frequentatori di tirocini e corsi di formazione;
  • Beneficiari della pensione diretta o pensione di cittadinanza;
  • Gli over 65;
  • Componenti di un nucleo familiare aventi disabilità;
  • Componenti di un nucleo familiare che devono badare a bambini piccoli o familiari con disabilità o per chi necessitasse di aiuto in termini di salute (incluse le donne in gravidanza).

Per attestare l’effettiva instabilità di salute o per giustificare i casi come quelli relativi alle donne in gravidanza, i soggetti dovranno presentare il certificato da parte del loro medico di famiglia, affinché possano essere esonerati senza alcun tipo di problema.