In occasione di un viaggio, abbiamo l’opportunità di scoprire i cibi del luogo. Ed è una vera e propria esperienza da non perdere, perché, attraverso i piatti tipici, si scopre l’identità del territorio. Un po’ come in Romagna: una cucina contadina, che si è sempre contraddistinta per sapori e odori. Dalla pasta fresca, fatta rigorosamente a mano, fino ai dolci, la tradizione è lunga e importante. Ma quali sono i piatti tipici romagnoli che possiamo provare in vacanza? Vediamone una selezione super golosa.

Vacanza enogastronomica in Romagna: come organizzarla

Per chi ha scelto la Romagna come meta del prossimo viaggio, è possibile prenotare online in modo facile e veloce: grazie a una moltitudine di piattaforme, si riesce a trovare la formula più conveniente, adatta alle proprie tasche, ma non solo. Infatti, sui siti sono presenti anche i servizi di cui possiamo usufruire, così da comprendere se l’hotel fa al caso nostro.

Oltre al cibo, in Romagna è possibile scoprire molte località dove soggiornare: da Rimini a Riccione, fino a Cattolica o Misano Adriatico, la costa si distingue per un’ottima offerta turistica. A tal proposito, per un’esperienza rilassante, si possono osservare qui i migliori hotel all inclusive a Cattolica: la spesa è commisurata ai servizi offerti e ovviamente si ha la possibilità di mangiare bene e di gustare i piatti tipici romagnoli.

Primi piatti romagnoli: vince la pasta fresca fatta a mano

Avere l’opportunità di scoprire la cucina romagnola è un’esperienza per il palato, soprattutto per l’incredibile offerta. La Romagna prende molto seriamente la sfoglia fatta in casa, stesa a mano, come tradizione vuole per il classico dei classici: le tagliatelle. Il ragù di carne romagnolo è l’accompagnamento più diffuso, ma non mancano anche sughi di pesce, ai frutti di mare, al tartufo o al prosciutto.

La storia della pasta in Romagna è estremamente importante, e non è nemmeno facile prepararla, tanto che esistono dei corsi specializzati nella preparazione della sfoglia. Se non ci si vuole cimentare in questa impresa, per fortuna esistono tante trattorie in cui fermarsi a mangiare in Romagna, che offrono prelibatezze come strozzapreti, cappelletti in brodo, spaghetti con le vongole, tagliolino allo scoglio. Un tripudio di sapori.

Secondi piatti romagnoli: dal pesce alla carne

Mangiare in Romagna è una fortuna per un motivo semplice: la grande varietà dei piatti. Non troviamo solo cucina specializzata in cacciagione o carne, ma anche pesce, dal momento in cui molte località riversano sull’Adriatico. E proprio dalla tradizione povera dell’Adriatico vogliamo consigliare un piatto molto gustoso e saporito: il brodetto di pesce. È un ottimo secondo, ma possiamo anche considerarlo un piatto unico, ed è rigorosamente preparato con il pescato del giorno.

Oltre al pesce, c’è da dire che non manca una selezione di carne invidiabile, tutt’altro. È uno dei must della cucina romagnola: la grigliata, composta di solito da salsicce, braciole, costine. La carne più diffusa, da provare assolutamente, è di certo la mora romagnola. Ma non manca il coniglio arrosto, così come il pesce alla griglia, o il fritto misto, piatto estivo per eccellenza, da gustare osservando il mare.

I dolci romagnoli: ciambella, mascarpone e tanto altro

Non è un caso se persino Forbes ha incoronato la cucina dell’Emilia Romagna, definendola la regione dove meglio si mangia nel mondo. Dopo aver visto la selezione di primi e secondi, non possiamo non menzionare i dolci. Anche in questo caso veniamo a contatto con una cucina molto tradizionale, quasi “povera”: uno dei dolci più comuni è proprio la ciambella romagnola. Buona, soffice e con ingredienti di primissima qualità, è ideale da mangiare a colazione, ma non si può rifiutare a merenda, o a fine pasto, bagnata in un calice di Albana di Romagna o Cagnina.

Tra i dolci più diffusi in Romagna, troviamo poi il mascarpone: è il fine pasto “goloso” a cui molti non sanno proprio dire di no. Abbiamo poi l’opportunità di assaggiare la zuppa inglese, il latteruolo (o casadello), le pesche dolci romagnole e le castagnole.

Lo street food in Romagna: dalla piadina ai cassoni

Le sue origini sono molto antiche, e di certo ci troviamo di fronte a uno dei cibi degli Dei: stiamo parlando della piadina, che è anche un po’ il simbolo della Romagna in estate. Facile da consumare e totalmente personalizzabile – è possibile mangiarla con qualsiasi ingrediente si desideri, un po’ come la pizza – è un cibo semplice e genuino, che si prepara con farina, acqua, lievito e strutto. L’ingrediente che consigliamo assolutamente di provare con la piadina? Lo squacquerone, magari insieme al prosciutto crudo e alla rucola.

Oltre alla piadina, non ci si può non concedere un “cassone”. Il suo nome può variare in base alla zona della Romagna in cui ci si trova (è noto anche come crescione), ed è molto simile alla piadina, solo che viene farcito, chiuso e cotto. Ci sono tre varianti super diffuse: con pomodoro e mozzarella, alle erbette e ovviamente salsiccia e patate. Ma non mancano i cassoni più ricercati, con ingredienti di prima scelta.