Prima di focalizzare l’attenzione su come lavarsi durante il periodo di sfogo del Fuoco di Sant’Antonio, è importante capire di cosa si tratta. Il responsabile della malattia è il virus della varicella, lo stesso dell’herpes labiale, il cui nome scientifico è Herpes Zoster.

Capire che si tratta di fuoco di Sant’Antonio è abbastanza difficile nelle fasi inziali in quanto le macchie cutanee possono essere erroneamente scambiate per semplici bollicine, mentre nei successivi giorni i segni caratteristici saranno più facilmente distinguibili. Le macchioline si trasformeranno in vere e proprie bolle di colore giallo, con la cute intorno di un rosso acceso, come delle strisce. Il dolore è notevole e le zone di interesse sono caratterizzate da bruciore e indolenzimento.
La raccomandazione più importate che viene fornita dai medici è quella di non rompere per nessun motivo le vescicole, le quali rilascerebbe il liquido interno.

Come lavarsi senza rompere le vescicole?

Il miglior modo per non far scoppiare le bollicine è quello di limitare i lavaggi specifici della zona a quelli strettamente necessari. Facendo così si limiteranno anche il dolore, dovuto allo stress della pelle, e le probabilità di rottura. In funzione della grandezza e in quale zona del corpo si ha l’arrossamento e le vescicole, sarà più o meno idoneo fare la doccia. Di solito è sempre preferibile lavarsi a pezzi.

Sulla superficie delle vescicole si può passare delicatamente acqua fredda, utilizzando del sapone non aggressivo (quello di solito utilizzato per l’intimo a pH neutro), utilizzando le dita senza mai grattare o fare troppa pressione.

Per asciugare la superficie basta tamponare delicatamente con un asciugamano asciutto e lasciare asciugare all’aria le ultime gocce.

Per approfondire puoi consultare anche:

  • Link: https://www.antoninodipietro.it/2007/12/il-fuoco-di-santantonio-si-cura-cosi/
  • Link: https://www.my-personaltrainer.it/alimentazione/dieta-fuoco-sant-antonio.html