Un argomento da sempre molto discusso riguarda la malasanità, ma negli ultimi mesi l’interesse verso questo tema ha subito una crescita esponenziale a causa dell’attenzione mediatica e non solo scatenata dalla pandemia da coronavirus.
Ottenere un risarcimento per malasanità o per un danno causato da un errore medico, un tipo di richiesta che ha scalato le gerarchie nelle posizioni tra le sentenze giurisprudenziali anche prima dell’emergenza sanitaria, è diventato quasi un “trend” nelle aule giudiziarie e nelle consulenze che vengono richieste agli studi legali specializzati nella Responsabilità Medica, tuttavia prima di muoversi il tal senso bisogna fare un po’ di chiarezza e possedere una serie di nozioni sugli gli elementi necessari a decifrare la situazione.

Differenza tra semplice disservizio e errore medico

È necessario analizzare gli eventi con realismo e pragmatismo, senza farsi prendere dalla frenesia o dal desiderio di rivalsa, che non sono mai dei buoni presupposti dai quali partire. Quello che può apparire un insostenibile torto può in realtà rivelarsi essere solo uno sgradevole episodio.

Il disservizio

Chi si sente frustrato dall’aver subito un errore o un torto deve fare mente locale in alcuni casi con il supporto di avvocato ragionevole per capire se è realmente stato vittima di un danno (di natura fisica o morale) oppure di un semplice, per quanto irritante, disservizio.
Un ritardo nella consegna di un esame diagnostico non vitale, oppure un tempo di attesa protratto oltre limiti tollerabili ed altri casi di questa natura non sono eventi che possano condurre un tribunale ad emettere sentenza di risarcimento per danno alla persona, e un’azione legale risulterebbe del tutto infondata e sproporzionata andando verso un sicuro fallimento con conseguente spreco di tempo e soldi.

L’errore medico e la Responsabilità medica

Quando invece è dimostrato – e vedremo in un successivo paragrafo come si fa a dimostrarlo, oltre alle modalità per richiedere il risarcimento – che il paziente ha subito un danno concreto di natura fisica, biologica o morale e di tipo temporaneo o permanente come conseguenza diretta di un errore medico o di incuria da parte di una struttura sanitaria è possibile esperire una causa legale con notevoli probabilità di ottenere il risarcimento dovuto.
Rientrano tra queste fattispecie, con un elenco che proponiamo a mero titolo esemplificativo, i seguenti casi:

  • Lettura errata di un esame diagnostico o di una analisi
  • Errore in sala operatoria
  • Errata diagnosi della patologia
  • Errata o mancata prescrizione di un esame diagnostico
  • Mancata gestione della riabilitazione post-intervento

Le procedure per ottenere il risarcimento danni da Responsabilità Medica

L’ordinamento giudiziario italiano prevede che le procedure di risarcimento danni per errore medico siano precedute obbligatoriamente da un tentativo di mediazione, sfruttando ovvero uno strumento di risoluzione bonaria della controversia per via stragiudiziale. In buona sostanza si tratta di un compromesso tra le parti che, come ci hanno chiarito gli esperti dello Studio Legale Vaiana, ha lo scopo di accelerare le procedure evitando le lunghe trafile giudiziarie, e nel caso si giunga all’accordo permette a entrambe le parti di ottenere un esito soddisfacente. Se l’accordo in fase di conciliazione non viene raggiunto è allora il momento di agire in sede civile o addirittura in sede penale.

La perizia medico-legale

Indispensabile è in ogni caso che l’assistenza legale della quale ci si avvale venga supportata da un esperto medico-legale, l’unica figura professionale in grado di eseguire una perizia che attesti le condizioni del paziente, l’effettiva esistenza del danno e la sua reale entità. Questa perizia sarà probatoria per stabilire l’esatta percentuale di danno biologico che il paziente leso abbia subito, e per quantificare quindi il risarcimento.

La dimostrazione del nesso causale

Alla perizia medico-legale è però affidato anche un altro compito forse persino più importante: deve infatti acclarare oltre ogni ragionevole dubbio il nesso causale tra l’errore medico e il danno subito, dimostrando che quest’ultimo è diretta conseguenza dell’incuria.
Senza la correlazione tra i due eventi, infatti, una procedura per danno da malasanità risulterebbe monca e priva delle sue basi principali.

I fattori che influiscono sulla responsabilità medica

Ci sono alcuni fattori che hanno contribuito all’aumento dei casi di Responsabilità Medica, e tra questi vanno di certo annoverati l’evoluzione degli strumenti di cura ma anche di quelli di diagnosi, e l’aumento del numero di patologie riconosciute e curate: si pensi solo per fare un esempio alla fibromialgia, quasi sconosciuta fino a qualche anno fa a causa dell’ampio spettro dei suoi sintomi, e che solo di recente è stata riconosciuta quale patologia invalidante.
Inoltre nel corso degli anni i cittadini hanno preso una maggiore coscienza dei propri diritti in qualità di pazienti.
Il momento storico che stiamo attraversando ha esacerbato gli animi e messo in ginocchio anche la sanità, ed è per queste ragioni che è auspicabile, per evitare il sovraffollamento delle aule, che le parti raggiungano sempre più spesso un congruo compromesso. Chi fosse interessato ad approfondire il tema dei principali strumenti alternativi per la risoluzione delle controversie troverà a questo link una serie molto interessante di FAQ.