Quando si parla di sindrome polighiandolare autoimmune ci si riferisce a un gruppo di malattie che causano insufficienze funzionali a carico di una o più ghiandole endocrine ma che possono coinvolgere anche altri organi del corpo.

La sindrome di Schmidt rappresenta una delle tre varianti conosciute di questa sindrome, Il decorso inizia quasi sempre con i sintomi dell’insufficienza surrenalica che è sempre presente in questa malattia. Altre disfunzioni associate possono essere:

  • Una tiroidite autoimmune con una frequenza di 70-80%.
  • Un diabete tipo I è invece associato tra il 30-50% dei casi.
  • Inoltre possono essere presenti anche altre patologie generalmente autoimmuni come: alopecia (con una percentuale rilevata compresa tra 1% e 4%), epatite o gastrite cronica (tra 4% e 11%), vitiligine ( con percentuali minori del 11% dei casi)

La sindrome di Schmidt è una patologia molto rara che colpisce principalmente il sesso femminile e con maggior frequenza le donne in età adulta.
Le sue cause non sono ancora conosciute ma sembra ci sia una buona componente di ereditarietà visto che nei discendenti c’è il 50% di possibilità di comparsa di questa sindrome.

La diagnosi si basa sia sulla presenza di insufficienze funzionali delle ghiandole colpite e dalla eventuale comparsa di anticorpi organo specifici nel circolo sanguigno.
Inoltre visto che il 50% dei portatori di una insufficienza surrenalica autoimmune andranno sicuramente incontro ad un sindrome di Schmidt, è sempre meglio ripetere in questi pazienti uno screening per diabete e tiroide almeno ogni 5 anni.

La terapia invece non è standard ma sintomatica e consiste essenzialmente nel correggere e migliorare i deficit funzionali che si verificano in ognuno dei pazienti.

Per approfondire veri anche:

  • https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_poliendocrina_autoimmune
  • https://www.starbene.it/medicina-a-z/schmidt_sindrome-di