Tra i prodotti agricoli più importanti e che ricoprono un ruolo significativo nell’agricoltura italiana troviamo senza dubbio il riso. Negli ultimi anni, l’Italia è riuscita ad imporsi come tra i principali punti di riferimento del settore e attualmente esporta enormi quantità di riso in tutta Europa e non solo. D’altronde, si contano molte varietà di riso italiano, le quali sono molto apprezzate in tutto il mondo.

Va anche detto, però, che anche a causa dei cambiamenti climatici, il territorio italiano stia subendo una serie di cambiamenti abbastanza drastici, i quali incidono sulle aziende risicole. Non di rado si assiste all’importazione di riso da Paesi asiatici a prezzi ben differenti. Da qui, l’importanza di ottenere una produzione che sia ottimale e ciò può avvenire solo attraverso una concimazione professionale. Andiamo con ordine.

Riso: Italia tra i leader per produzione

Qualche tempo fa, l’Ente italiano risi aveva previsto un aumento di oltre l’1% per quanto riguarda le superfici nazionali dedicate alla coltivazione del riso. Difatti, oggi come oggi, le superfici toccano i 230 mila ettari. Va da sé che, in tal senso, sia stata decisiva la crescita del mercato e l’andamento dei prezzi odierni. L’Italia risulta essere il primo produttore europeo di riso, vantando oltre il 52% della totale. Ricordiamo che il riso, inoltre, è il terzo cereale più coltivato al mondo.

Le stime USDA per la passata stagione, avevano indicato come la produzione avrebbe toccato i 511 milioni di tonnellate. Tutti questi dati fanno ben comprendere quanto possa essere vantaggioso lavorare nel settore della produzione del riso, allo stesso tempo c’è da ribadire come sia necessario adottare delle tecniche innovative e dei concimi che garantiscano la massima resa, sia in termini qualitativi che quantitativi.

Coltivazione professionale: info utili

Per prima cosa c’è da dire che il riso italiano è diffuso in primis tra Piemonte (pensiamo al risotto al tartufo, ad esempio) e Lombardia, anche se ci sono altre regioni che possono vantare un’ottima produzione. La particolarità del riso italiano è proprio il fatto che nasca oltre il 45esimo parallelo (area più a Nord al mondo, in tal senso): si è scoperto come il freddo possa donare una resistenza particolare al riso, garantendo anche una sorta di miglioramento in termini genetici.

Per aumentare la resa della coltivazione di riso, è sicuramente necessario garantire una serie di nutrienti fondamentali. Pensiamo al fosforo, ad esempio, e al potassio. A prescindere da ciò, oggi come oggi si cercano dei concimi ad efficienza migliorata: questi sono generalmente organici e a lenta cessione. Ciò permette di mantenere in salute il terreno e garantire una altissima fertilità dello stesso. Se vuoi approfondire l’argomento, clicca qui. Si può notare come esistano dei prodotti, dei concimi organo-minerali, che sfruttano l’azione della gelatina idrolizzata, la quale ha un alto contenuto di azoto e carbonio in primis.

Gestione dell’acqua

Tra gli aspetti più importanti che riguardano la coltivazione del riso troviamo la gestione dell’acqua. Si tratta di qualcosa di particolarmente intricato: i sistemi idrici nelle risaie si sviluppano con canali primari e secondari, che gestiscono l’acqua in ingresso ed in uscita in particolari camere. Generalmente, oggi ci si basa su sistemi con semina a righe in asciutta, per poi ricorrere all’irrigazione e al mantenimento del livello fino a circa 15 cm.