La vendetta pornografica (in italiano), è una pratica illecita nata negli ultimi anni che però si sta diffondendo in tutto il mondo, con conseguenze drammatiche.

Chiunque in Italia consegni commetta il revenge porn, ovvero ceda oppure diffonda immagini o video di organi sessuali o con contenuto sessualmente esplicito, senza il consenso delle persone rappresentate è punibile con la reclusione.

 Lo Stato italiano dopo alcuni casi molto discussi dall’opinione pubblica, è intervenuto con una legge specifica.

Questa nuova legge discussa in parlamento, è in vigore dal 9 agosto 2019 dopo che molte persone, soprattutto donne, sono state vittime di questo tipo di reato. In questo articolo spiegheremo meglio perché si usa, quali sono le modalità di diffusione di questo illecito e come proteggersi da questa pratica molto subdola.

Negli ultimi anni l’aumento della diffusione di immagini private, ha portato in alcuni casi anche al suicidio da parte delle vittime stesse. Purtroppo questa pratica è un vero e proprio abuso sia fisico sia psicologico, che amici o ex fidanzati fanno nei confronti dei soggetti.

Consultando uno studio legale come quello de Le Foche e Associati, si ha la sicurezza di essere tutelati se si è stati colpiti da questo tipo di abuso, ad esempio.

Perché si usa il revenge porn

Sono comuni le situazioni dove, in intimità con la persona fidata, ci si scattano foto di parti intime o si registrano scene di sesso.

Questo comportamento è del tutto lecito sia chiaro, il problema arriva quando la produzione o la diffusione di queste immagine viene effettuata senza l’approvazione degli interessati.

Ex fidanzati, mariti che sono appena stati lasciati o semplici amici, sono le persone che più di tutte hanno e continuano a umiliare le donne diffondendo per ripicca o altri motivi immagini o video privati.

È stato verificato, in alcuni casi, che non si trattava di una vendetta specifica da parte di ex o amici, ma con l’intento di diffondere immagini tra donne in atteggiamenti intimi. Questo non toglie la responsabilità di chi ha compiuto l’azione nei confronti della vittima.

Parliamo di un reato che viene compiuto in prevalenza dagli uomini, anche se ricevere e poi diffondere questo tipo di materiale, è una pratica diffusa anche dalle donne che però non sono ovviamente coinvolte direttamente.

Anche la richiesta di soldi, pena la pubblicazione delle immagini, è un’altro motivo per cui i malintenzionati usano il revenge porn.

Come e dove si diffonde il revenge porn

L’aumento del tempo passato sui vari social network e sulle differenti piattaforme online di video chat in questo periodo di restrizioni, ha influito moltissimo all’incremento della diffusione di foto intime e non solo.

 Sono moltissimi i canali online dove è possibile interagire con altre persone con le webcam. Instagram, whatsapp, Telegram e Tik Tok sono i principali social che possono essere usati anche da minorenni incauti.

Foto scattate e poi inviate, pensando che il destinatario non tradisca la propria fiducia, sono l’oggetto del desiderio che molti teeneger e non, ambiscono per poi esibirle come trofei oppure venderle a persone interessate.

Differenti forme di illecito si possono verificare come il caso recente avvenuto in Spagna dove alcune donne sono state filmate a loro insaputa, mentre orinavano in un angolo di una strada dopo una festa.

Come proteggersi

Nonostante l’introduzione di una legge che punisce da 1 a 6 anni di prigione e una sanzione che arriva sino a 15.000 €, questo fenomeno è sempre in aumento. Ci sono comunque delle raccomandazioni da adottare per evitare di molto la diffusione del materiale, ad esempio:

  • assicurarsi che la persona cancelli il materiale in vostra presenza;
  • non condividere niente che possa danneggiare la propria intimità;
  • mantenere i propri dispositivi al sicuro.

Una volta riprodotte le immagini private assicurarsi che la persona cancelli le foto in vostra presenza anche se è il proprio fidanzato, perchè proprio lui un giorno potrà essere la prima persona che le condividerà.

Assicurarsi che il proprio cellulare o i vari dispositivi non vengano in possesso di altre persone, facendo attenzione a non lasciarli incustoditi in presenza di altri.

 Queste precauzioni sembrano molto banali, ma se adottate evitano molti problemi.

Oltre all’intervento normativo da parte dello Stato, stanno nascendo spazi di aiuto come gli sportelli online di assistenza psicologica. La consulenza di esperti del settore come degli avvocati professionisti è sicuramente la migliore azione da intraprendere per casi delicati come questi.